lunedì 9 settembre 2013

MANCINO

Sento bussare la luna alla finestra.
Mi sveglio sereno,
l'ombra dei suoi crateri
da impatto,
proiettati sul mondo,
sono come culle sagomate
nella tranquilla e asettica penombra
di uno stanzone ospedaliero.
Sono nato mancino
sono nato figlio del diavolo;
e col diavolo
spesso
ho conversato.
Il mio linguaggio toptico
ha smosso lo spirito
ma non la materia.
Cosa vediamo nella luna?
Sogno o realtà?
Spirito o materia?
Si, lo so.
Le mie tasche sono vuote
e bucate
dallo stridere di troppi viaggi;
so che sei stanca,
ma sai anche
che ho le mie ragioni.
Tutto o niente,
e io,
niente
non l'ho mai voluto essere.
Forse neanche tu
eri abbastanza
per colmare
la mia metà
la mia canzone.
Non l'ho mai terminata
e in te
non trovavo le parole.
Ho dovuto
una nota per ogni avventura
vissuta amplificata
da amori lasciati
sempre a metà.

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