martedì 3 settembre 2013

IL MANGO E LE SCIMMIE

Il mango è un frutto che adoro.
A prima vista puo' sembrare un frutto semplice, di forma tondeggiante e allungata; direi grosso modo che somiglia a una grossa patata. 
Bisogna però saperlo scegliere, e la cosa non è così scontata come sembra:
innanzituto bisogna valutarne il colore e la consistenza.
Il colore deve essere il più possibile tendente al rosso o , più precisamente, a un delicato ma deciso amaranto. La natura, nella sua immensa saggezza, non è stata a fare troppi calcoli, non è stata a pensarci su due volte, ma ha agito, come una madre selvatica ma premurosa, e ci ha reso le cose estremamente facili da comprendere. Ad esempio:
nel caso del frutto in questione, è decisamente chiaro che bisogna prima di tutto individuare l'esemplare  adatto (sparso tra molti, e sovente verso il fondo) cioè un frutto che sia del colore il più vicino possibile all'ideale  color amaranto che abbiamo in mente.
Guardate le mele:
siamo perfettamente consapevoli che se vogliamo mangiare una mela dolce, bisogna cercare tra quelle più rosse, più dolci; se invece amiamo il sapore duro e acidulo, cercheremo tra quelle più verdi possibili.
Ecco come la natura insegna, nel caso dei frutti:
rosso, dolce e delicato
verde, invece, aspro e duro.
Più semplice di così!
Cos'altro ha da insegnarci qualsiasi altra madre?
A questo punto, dopo aver soppesato il frutto scelto, lo rimiriamo delicatamente, con occhio da presunto esperto, bisogna saggiarne la "consistenza".  Non deve essere ne' troppo molliccio ne' troppo duro.
Il giusto.
No perchè se davvero sei così in gamba da saper scegliere il frutto più adatto alle tue esigenze, allora avrai trovato le chiavi di un mondo fantastico, fatto a sfoglie zuccherate, del color del miele, che si sciolgono in bocca, e trasformano  tutto in un'estasi di infinita dolcezza e desiderio. Sei nel tuo mondo.
Riesci quasi a volare; il tuo sguardo si fissa sul'orizzonte azzurro;
sorridi al cielo e allora quel mondo inizia a prendere forma, dove vedi te stesso scivolare via, assieme alle nuvole e, a cavallo di esse, arrivare nel mondo che tu vuoi; è come un viaggio interiore, alla ricerca del proprio io, quello che teniamo nascosti, come  segreti inaccesibili, e così pesanti  da doverli trascinare sempre con noi; vivacchieranno su di noi come instancabili parassiti, mai satolle, e scaveranno tanti piccoli buchi  in fondo al nostro cuore, dove rimarranno lì, quasi in letargo, ma mai sopiti.
Quindi, per un attimo, il sogno si trasforma in reraltà, e ti ritrovi non solo ad essere chi realmente sei , ma soprattutto dove vorresti veramente essere.
Bene.
Nel mio ultimo post avevo scritto che avrei iniziato la lettura di un libro regalatomi da una cara amica, la quale, con un semplice gesto, ha saputo riaprirmi gli occhi, questi stessi occhi che tante volte l'hanno resa anche  fiera di me, arrivando al punto di far brillare i suoi, quegli occhi smeraldo liquido.

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