martedì 8 settembre 2015

L'OPERAZIONE, PAOLA E I VECCHI VOL. 1

Ho preso un cuore in affitto. La pigione è alta, la manutenzione è tutta a carico mio...ma non basta; il proprietario si lamenta sempre, ha deciso che vuole stracciare il contratto e che rivuole il cuore indietro. Lo riavrai, porco*, tranquillo...lo riavrai.

*La valvola aortica che trapiantano in un cuore umano (valvola biologica) proviene dal cuore del maiale, dato che è perfettamente compatibile, essa sostituisce l'originale andata a male.

E ora mi sento solo
come una notte senza stelle
quando tutto tace
e solo il desiderio mormora...
la luna una falce che miete i sogni.

Non fare progetti, mi han sempre detto...non fare progetti?
Ma la vita stessa è un unico grande progetto...noi stessi siamo il progetto di qualcuno, e lo continuiamo, lo portiamo avanti fino a farlo diventare il nostro progetto, e qualcun'altro porterà avanti il nostro...tutto è un piccolo grande progetto:
anche solo sentire fame farà nascere in noi il desiderio, il progetto di sederci a tavola...anche il solo vederti mi farà pensare alla voglia che ho di giacere con te.

Mi sei entrata dentro
ti tengo qui, prigioniera
dietro le sbarre di queste costole segate
doloranti
dove il mio cuore torturato giace inerme
dove tu rimani
e riesci a farlo battere ancora
a non farlo morire...

Se non sono eccitato o, all'opposto, particolarmente depresso, non riesco a scrivere. Lo stato normale non è stimolante, e comunque non interessa a nessuno sapere di situazioni nel mezzo, quotidiane, ordinarie, mediocri...
ok, io ci provo. So di essere il fumo di un falò quasi spento, esile, senza forma; ma proverò comunque a condensarmi, ad assumere una fisionomia, una consistenza da succulento arrosto...
I miei errori li ho sempre pagati cari, anche quelli piccoli. Non so, forse di questa vita non sono che un turista, uno di passaggio, sempre a corto di soldi...e tempo.

Amici? Un'accozzaglia di personaggi, spesso mediocri...un baraccone di umana stupidità, dove tipi sovente falliti -o comunque patetici- si dimenano senza logica alcuna, e solo per intrattenere spettatori ancor più mediocri e falliti...ma poi arrivi tu
Piccola e bruna
sferzante stiletto,
una cintura dai mille buchi
a tener su i problemi
di modo che non caschino
come un vestito
sempre troppo grande
e pesante.

Forse è il rimprovero furioso di questa vita frantumata, oltraggiata.

E' notte fonda; non riesco a dormire. Intorno a me il sibilo angosciante dei malati si mescola al borbottìo dell'aerosol. Ora che Paola non c'è, sono sprofondato di nuovo nella malinconia...penso agli ultimi anni, a quanto sciocco sono stato, a quanto mi credevo invincibile...ho paura.
Quando sei al mio fianco riesco a non pensarci, ma quando sono solo, quando il desiderio è placato e i rantoli strozzati dei miei camerati mi fanno spalancare gli occhi nella penombra sterile, penso all'imminente operazione, al rischio che corro, e il mio volto si affloscia come un sudario gettato su un cadavere, e so che devo reagire, alzare l'asticella del morale...che devo farmi forza. Io sono quello che può farcela, mi si dice...io ho le potenzialità, io riesco in tutto...
Solo a vivere sembro avere difficoltà.
Paolina mia bella, torna presto...sono un bluff...un insulto all'intelligenza...non sono forte, non ho nessuna potenzialità...sono solo una barzelletta che non fa ridere;
portami la gioia del tuo amore, portami il tuo sorriso...quel motivo che mi manca, portami la voglia di vivere...quando ti insinui languida tra i gemiti di sofferenza, annullandoli.
Fammi assaporare ancora le tue labbra, pompami dentro nuova linfa, poggia il tuo piccolo seno sul mio petto sofferente...allatta il mio cuore, e poi cullalo...canta ancora per me, guardandomi negli occhi...mormora parole che non riesco a comprendere, concedimi ancora la tua mano da stringere, e i tuoi occhi fissi nei miei, sospiranti.

La luna è un pastore
riunisce il gregge di stelle
le racchiude nel riverbero del sole
fin quando riusciranno
a brucare i sogni
che lanciamo lassù
in alto

Prima nottata trascorsa al reparto "chirurgia cardiologica" di Careggi, trasferito da S.M.Nuova, tramite ambulanza, il 22 giugno 2015. Paolina, il mio amore ancora fanciullo, mi è vicina come sempre; i giorni scorsi non ha fatto che chiamare -quando proprio non poteva essere al mio fianco. Si dispera, non sa che fare...ripete sempre le stesse cose, e piange. Io sono inquieto, ma lei è decisamente nervosa; scatta per un non nulla e mi aggredisce verbalmente...oggi pomeriggio però, dopo che il medico ci ha detto del trasferimento, mi è sembrata più dolce e affettuosa, e mi abbracciava forte...non mi è mai sembrata più bella di così...e desiderabile. Dio solo sa quanto vorrei farla mia. Una volta a Careggi mi hanno fatto le solite analisi di routine: ecocardiogramma, prelievo del sangue, auscultamento, ecc...
Il mio tesoro mi ha chiamato "solo" un paio di volte, verso sera; sono insolitamente tranquillo, domando a ogni medico che passa se andrà tutto bene...le assicurazioni fioccano abbondanti.
In me si è instaurata una sorta di quiete fatalità; voglio solo che finisca tutto il più presto possibile.
Si, mi sento rilassato...perfettamente a mio agio; è come stare davanti a un fuoco, cullato dal dolce scricchiolìo dei rami che si spezzano bruciando. Cerco di scuotermi, alla maniera di un cane legato alla catena, che cerca di sfilare la testa dal collare...non aver paura di tirare, mi dico, il gancio è già infilato all'ultimo buco, più stretta di così la morsa non può stringere. Mi batte forte il cuore. quando ci ripenso, quando mi ritorna in mente l'operazione che devo fare tra un paio di giorni la paura, ben nascosta in un cantuccio dentro di me, proprio come i batteri infami che escono di soppiatto a scassinare il mio cuore incustodito, rifà capolino, beffarda, con quelle sue pinze, come a voler fare un'altro buco a questo collare che mi stringe alla gola. Stamani niente antibiotici tramite flebo, per cui posso alzarmi e muovermi, ma a che serve se il mio dolce amore non è qui accanto a me, a imprigionarmi in quei suoi occhi dal sapore mediterraneo, umidi di passione e desiderio?

Informe passione
affetto sgualcito...
carico l'amore come un'arma a pallettoni
sparo valvole infette
fino a far scaricare il cuore

Non so perchè ma l'anestesista mi ha messo addosso una forte inqietudine...giovane, bello, barbuto, così sicuro di se...asettico. E poi quella sua voce mormorante, calma, dolce, suadente. Diffidate di quelli che parlano così, con questo timbro di voce...vedi i preti.

Occhi lontani, sognanti, pregni
regrediscono speranzosi
giovinezza sovraccarica
ombre cangianti, vischiose...
coniglietti danzano su muri di periferia
saltellano sulle scritte oscene
le crepe, la muffa...
attraggono gli ingenui come insetti
un giaciglio di promesse setose.
Sorrisi giocosi celano il mortale sapore
sentiero di lacrime e sangue
e di questo ho paura
che scivoli via da me
come una lacrima strappata dal volto
leggera, silenziosa
decisa a cadere.





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