sabato 10 ottobre 2015

L'OPERAZIONE, PAOLA E I VECCHI VOL. 2

Mercoledì 24 Giugno 2015
Quando ero piccolo, e pensavo a come poteva essere il futuro -il 2015 una data così lontana, così fantascientifica, da essere quasi inconcepibile- di sicuro non pensavo a tutto questo.
Domani mattina presto mi opero.
Quando ci penso, quando la dolce Paola non c'è a deviare i cattivi pensieri, il cuore non può fare a meno di galoppare imbizzarrito...è come se volesse scappare via da me, spezzare le vene che lo tengono legato come legacci, saltare la staccionata di costole traballanti e gettarsi nella verde prateria...scomparire là dove il sole scende a baciare l'erba... una seme, che penetra nella terra, la stessa che sotterrerà le sofferenze e i dolori del mondo intero; e sboccerà, e finalmente libero scrollerà la sua criniera di petali, dal colore del sangue coagulato...scaraventerà lontano la mia presenza, si libererà di me...dei batteri che gli ho confezionato... e della perdurante malinconia che raramente lo ha fatto correre.

Perchè quest'ospedale,
contorto ammasso di rovi,
l'unico frutto che ha dato
l'unica gioia
nera e dolce come le notti estive
sei stata tu...
succulenta mora
dolce pallina
fatta di molte palline
come un insieme di stelle
a formare costellazioni.

Martedi 30 Giugno 2015
Riprendo a scrivere dopo qualche giorno di assenza. Mi sono operato, e tra le prime preoccupazioni, tra le mie prime richieste, quella di farmi riportare il taccuino è stata tra le più impellenti.
Quando ho riaperto gli occhi, circa 6 ore dopo l'inizio dell'intervento, non ho potuto fare a meno di pensare:
bene, dopo tutto sono ancora vivo...(solo due o tre giorni dopo avrei chiesto a mia madre, contraria, di raccontarmi le varie fasi dell'operazione..."sei sicuro di volerlo sapere?" mi fa..."certo" gli dico io..."allora, ti è andata di molto bene...è stato un miracolo" ha continuato ammiccando, "la situazione era così disperata che sai cosa si diceva?...ecco, la frase che serpeggiava tra l'equipe era: Questo muore. Il chirurgo, data la situazione complicata su cui era costretto a operare disse che, anche se si riteneva molto soddisfatto del risultato, all'inizio non sapeva neppure dove mettere le mani...e ricordatelo!")
Ci sono ancora, dunque...questo ho pensato...ma è stato un pensiero qualsiasi, naturale...astratto, come uno che pensa: "ok, dopo questo respiro ne farò un altro, e poi un altro ancora...nessuna particolare emozione, nessun entusiasmo da miracolato; è stata solo una sorta di modesta interruzione del normale corso della vita, fastidiosa noia durata un po più del previsto. E' normale avere così poche emozioni?
Immagino di essere stato contento, forse ero ancora troppo condizionato dall'anestesia per valutare appieno il successo del risultato...per considerare la fortuna che ho avuto di essere ancora vivo.
Ricordo che quando mi sono svegliato, ho sentito qualcosa che mi stringeva alla gola...mi sono agitato subito...sentivo il panico montare veloce...avevo la gola riarsa, avevo una sete tremenda...ed ero solo...abbandonato su di un letto che già torturava la mia povera schiena; cercai di richiamare l'attenzione di qualcuno...sembrava di stare in uno scantinato, lo stanzone era poco illuminato e deserto...Il risveglio dall'operazione del 2010 fu ben diverso...anche se mi svegliai legato (mi dissero che dovettero farlo perchè mi ero già risvegliato e da subito cercai di strappare via i tubi che mi tenevano collegato ai macchinari, e questo prima di risprofondare di nuovo nell'incoscienza) ricordo, mi ritrovai in una stanza ben illuminata, e i miei genitori -che non vedevo da anni- chini premurosamente su di me...
Accorse un'infermiera, tra l'altro molto carina -avete notato che le infermiere sembrano sempre tutte molto belle? cos'è, gli ospedali assumono personale come fossero dei negozi in cerca di commesse?- e mi disse di avere pazienza, che nello stanzone accanto c'èra un'urgenza e al momento il personale era tutto lì...solo dopo mi resi conto che il tipo delle complicazioni era morto e io, ancora ignaro della difficoltà della mia operazione, di quanto fosse stato complicato il mio di intervento, ho provato una sorta di muto dispiacere per questo sconosciuto camerata...
In seguito vennero spesso a controllare e valutare le mie condizioni...erano preoccupati per certi "episodi tv" che mi riguardavano...questo vuole dire che il cuore aveva fatto le bizze una volta di troppo...capirai, ero già morto due volte sotto i ferri, risvegliato solo dal deciso e risolutivo intervento del defibrillatore e ora, dopo 5 giorni dall'intervento, il mio unico pensiero, la suprema preoccupazione, è quella di uscire il prima possibile da questo posto...
Avevo voglia di ripartire subito, e volevo farlo con paola. Per molti mesi le avevo fatto la corte, inutilmente...lei mi resisteva, credo sapesse che la mia era solo una forte attrazione sessuale, un desiderio da soddisfare subito, senza ulteriori sviluppi amorosi...poi però pian piano cominciò ad avvicinarsi...ci frequentammo...ma niente sesso...o la prendevo tutta o potevo pure andare al diavolo...ora, quando osservo l'anello che porto al dito, sorrido...sono contento...ma i lacrimoni che è riuscita a far rotolare dai miei occhi, strappandoli da una persona diventata sentimentalmente arida, non li scorderò mai...non capivo, pensavo di non piacerle, e mi disperavo...poi la febbre, il ricovero, i pianti solitari...senza aver ancora "dormito" insieme...le ore passate in silenzio nella cappella dell'ospedale...(perchè quando ci sentiamo disperati, anche se totalmente atei, sentiamo il desiderio...il forte impulso di rivolgerci ad entità che speriamo possano intercedere per noi favorevolmente?).
I medici, così come negli anni passati, continuano a stupirsi delle mie prodigiose capacità di recupero...madre natura è stata buona con me:
di forza ed intelligenza me ne ha date in abbondanza ma, dato che nessuno può essere perfetto, ha dovuto compensare il tutto con questo difetto cardiaco...quel che è certo è che non sfiderò mai più così apertamente la dea fortuna...potrebbe sempre suggerire alle parche di affilare le forbici, prima di riprovare a tagliare il mio filo della vita...







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