domenica 7 luglio 2013

SOLE

Vento
ali
al di là,
ancora oltre.

Ed è proprio quando le parole mi rimangono ostinatamente in gola
che mi accorgo... con sgomento
degli sguardi altrui,
posati a frugare
i movimenti del mio essere,
accigliato e trattenuto
da un lento scorrere del tempo.
Non c'è acqua per nuotare;
non c'è acqua per affogare
o un solo orologio
a far tuonare
questa immobile progenie.
Il sole si è suicidato
eruttando fiotti di lava incandescente,
come una giugulare
che sprizza  sangue e morte
in tutta la stanza
in tutto il mondo
e l'universo intero.
Le foglie autunnali
rosse e gialle,
come le albe e i tramonti,
fluttuano nell'aria
aggrappandosi tenaci
alla fratta spinosa.
Dove vorreste andare, foglie d'autunno?
Dentro la terra
con la pioggia e le bacche?
E allora portate via anche me;
voglio essere l'uomo delle foglie
nei recessi della terra.
La terra e io.

Mi piace scovare il sole;
mi piace andare a cercarlo nel bosco,
tra le ombre verdi e impenetrabili,
scure e di smeraldo,
dove i raggi del sole fioriscono
nei cespugli come fiori
come insegne al neon
nella notte.
E' così che mi affanno,
anche se in questa vita
si entra senza bussare
e si esce senza volerlo.

Il sole affondò dietro il mare,
precipitando oltre il bordo
della terra piatta,
ormai sazia
di moderne menti piatte.
I bordi grondano
acqua salata
e si perdono in un abisso
senza ritorno,
come tremolanti stagioni
che frutti più non danno.
Madre terra,
solo in te credo
fecondata dal sole;
gli uomini cambiano
a un ritmo
esaltante
e pericoloso,
mentre tu
a ogni nuovo solstizio
crei gli stessi eterni miracoli,
esaltanti e benefici,
per coprire lo scellerato bisogno umano
che come un bimbo capriccioso
muta a ogni nuova stagione.
Madre terra,
padre sole:
a voi invierò le mie preghiere.

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