giovedì 2 maggio 2013

LIGURIA E TOSCANA

Sgrano gli occhi
le narici
la bocca.
Mi sussurro i pensieri
col palmo della mano
stretto sulle labbra
come un amore sottile
che ai più si tace
affidando,
di fatto,
ai silenzi
le voci e gli sguardi
e i silenzi stessi.
Te ne stai a un tiro di pietra
abbracciata a Poseidone
fattosi Dio.
Io, uomo,
così non ti lascerò
anche se la penna
non può servire
in questi frangenti...
Tu Liguria
umida
profumata
e sinuosa come una sirena
abbracci un piccolo mare
di vetro;
le tue ciglia che sbattono
sono frane infinite
che lo scheggiano
e lo saccheggiano.
I tuoi capelli
di alghe azzurre
frusciano fino a toccare
l'estremità della Toscana,
come un impertinente dito
che la carezza dietro le orecchie.

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