antenne televisive sbiadiscono tutto in technikolor,
visioni accellerate di vecchi film all'osso di seppia
nebbie turchesi depositano conchiglie d'acciaio
su prati violetti.
Avere,desiderare,amare.
Le piramidi sono i capezzoli della terra,
bande laterali,segnale assente.
Donna.
Vorrei rinascere donna e partorire me stesso.
Inizio,intervallo,fine.
Fontana di paese,cristalli liquidi.
Riprende a scandire il tempo.
Il gran khan urla dalle steppe,
lo sciamano danza nelle sfrigolanti praterie,
tendoni da circo compaiono in periferie fumose
aprendosi in ombrelloni di plastica.
Mani mozzate,teste appese,
le gambe insistono una vacua marcetta militare..
Vetri rugginosi,cementi di farina,acciai di mollica.
Il terreno emette uno starnuto,
il mondo passa al bianco e nero.
Il sudore scappa via da volti di argilla,
unisce i palmi delle mani a mò di coppa.
Mio Dio,ma è cieco.
Di cosa colora il sudore?
su cosa i miei piedi vagano da anni?
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