In verità a quest'ora dovrei essere a studiare e a prepararmi per l'esame,ma in realtà ho passato questi ultimi 4 giorni di fine aprile e inizio maggio(ponte del 1° maggio)in totale sbraco e apatia.A breve dovrebbe uscire anche il prossimo numero di fuori binario,numero che dovrebbe contenere una mia ampia composizione che,come ho chiesto e a quanto pare ottenuto,occuperà quasi per intero lo spazio di una pagina.Bene.
Devo dire che ho anche avuto modo di conoscere ,rivalutare, o comunque conoscere meglio,una discreta quantità di persone.Questo mio spandersi di conoscenze ha fatto in modo che potessi riconciliarmi un po con la vita e far pace con alcune persone.
Ma,nonostante questa mia piccola vittoria personale,rimango ogni volta insoddisfatto delle relazioni e con una spiacevole sensazione di vuoto alla bocca dello stomaco.
Credo di aver perso i sentimenti.Non riesco ancora a far capire quello che provo per gli altri,e comprendo che questo possa far pensare che a me non interessi avere contatti con nessuno,che aneli all'eterno esilio sentimentale,ma questo non è assolutamente vero.Non so,mi piacerebbe che alcune persone riuscissero a capire meglio quello che provo per loro,vorrei che incollassero il loro sguardo al mio e, una volta dentro,riuscissero a esplorare il mio interno,dove un fuoco primordiale e furente arde e divora la sua prigione, fatta di attimi strazianti e impossibili,e da dove, prima o poi ,riuscirà a evadere e ad esplodere in tutta la sua furia e potenza.
E allora vorrei che,come io sto cercando di fare con loro per rivalutarli,anche loro rivalutino me quando questo accadrà,e che guardino finalmente oltre a certi miei atteggiamenti infantili e un po svagati,a questa maschera che disegna i contorni di un clawn e che mi tiene nascosto agli occhi del mondo.Spero che capirai.
Bene.
E ora che dite di una poesia?
eh?come sarebbe a dire ANCORAAAAA!!!
Perchè cosa vi aspettavate?
Delle foto di me mentre sono sotto la doccia?
O che trasmetta una serie televisiva?
Bene.
AH,LA FAME
Sto qui a meriggiare,
calato in cieli frondosi.
Immobile giace la strada,
come una vecchia muta di serpe
arsa e abbandonata.
Costruisco piccoli rifugi su di me,
con cemento di polvere e sudore.
Una formichina esce fuori
e sbatte l'uscio,
e tutte le case sono di nuovo vuote.
Pazienti pescatori,
la loro latta di birra gelata,
mogli orgogliose prendono il sole,
mentre piccoli e molli lombrichi,
si agitano e si infuriano
nell'atroce ricerca di un buco fresco e buio.
E vedo il mare,
una enorme colata di glassa,
increspature di onde come panna,
immobili barche come fragole e lamponi.
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