lunedì 30 aprile 2012

PENSIERI DI CARTAPESTA,SEDUTO NELLA MIA STANZA DI PORCELLANA,RIEMPIONO QUESTA RONZANTE SOLITUDINE

I tuoi passi rieccheggiano di un suono familiare,
come quelli di  un' intermittente frusciare di foglie secche.
Li ascolto tendendo piano l'orecchio,
come quando,nel vuoto cosmico della mia stanza,
pizzico le corde di una vecchia chitarra,
e creo note attente e malinconiche.
Osservo accigliato quel piccolo buco nero,
che mi fissa
sinuoso e ipnotico,
al centro del mio universo,
e ogni volta che lo guardo,
sembra sempre piu grande
e piu vicino,
e nel suo vorticoso divorare,
si appresta a schiacciare e diluire
tutti i colori
del mio cielo




L'oceano non è mai silenzioso,
ne mai troppo lontano;
la sua spuma frizza sempre,
anche quando noi non ci siamo,
anche quando i nostri pensieri
scavalcano frementi l'orizzonte,
e per un attimo
 tutto pare fermarsi,
tutto sembra chiaro,
e le cose appaiono in un visionario silenzio.



Una sottile lama di luce
irrompe dentro,
strisciando da una persiana socchiusa,
e il fumo della mia sigaretta ne rimane prigioniero,
come trattenuto,
disegnando i contorni di un muro trasparente e obliquo.
Piccoli granelli in sospensione recitano la parte delle stelle,
e vorticano incessanti
in questa galassia che è la mia stanza.



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