Bene.Oggi comincio con una parola che amava usare spesso il buon vecchio Hemingway ,e, a volte, mi domando il motivo per cui a lui piaceva iniziare le frasi con la parola "bene".
Perchè proprio "bene" e non ivece,come spesso accade nella realtà,"male"?
Bèh,fatto sta che il vecchio buon matador la sapeva proprio lunga.
Bene,e dopo aver disquisito un po sulle qualità letterarie di Hemingway, passiamo al REALE scopo di questa pagina.Vi ho detto che lavoro per una piccola rivista di Firenze? Si ,perchè io abito proprio a Firenze ,città sublime e affascinante ma dannatamente snob,a misura di turista, non certo per i suoi cittadini.
Questa rivista viene distribuita dai nostri "strilloni" solo a livello cittadino, anche se, a onor del vero, devo ammettere che è sostenuta da irriducibili sostenitori anche in altre città e regioni.....credo che arrivi alla strabiliante cifra di almeno......si,almeno una mezza dozzina di persone.Bene.
Detto questo,passiamo ad esaminare l'ultimo lavoro che avevo scritto per questa rivista giusto ieri.....quello che scrivo spesso non ha niente a che vedere con quello che è il filo conduttore del mese...tipo il mese scorso la rivista era incentrata sugli immigrati e il loro posto nella nostra società,mentre in questo mese il punto guida era sul "gioco d'azzardo".Bene.Volendo io entrare nelle pagine della rivista non solo come "meteora" che scrive ciò che più gli piace,ma anche come una persona che vuole sentirsi piu dentro alla realizzazione della stessa,e scrivere "cose" che siano in tema col giornale, ho quindi buttato giù qualche riga, in fretta per la verità, e la presento al nostro amatissimo "capo redattore" Roberto.
A me,sinceramente,non piace molto,si discosta troppo da quello che è invece il mio di stile abituale,stile che in questo caso assume lui il ruolo di "filo conduttore". Ma bando alle ciance:
LA VITA NON E' UN GIOCO
Spando i miei sogni tutto intorno a me
come i cocci di un vaso frantumato
come un albero che semina foglie
nel crepuscolo croccante e dorato.
Che meraviglia.
Che ironia.
Strizzo la mia anima solitaria,
e la stendo ad asciugare
nei concitati attimi di una penosa tristezza;
il mio timore si espande
e mette radici spinose,
bagnate dal vino
e dalle risa di bar fumosi.
Copro le mie ciglia asciutte,
affascinato,
e mi avvicino ai labili confini della vita.
Si sgretolano
franano
fino a riempirei i vuoti del mondo
e del mio sterile orgoglio,
mentre tu,da sotto le tua umide ciglia,
crei uno sguardo lontano e attento,
di ardente attesa.
Di solito, per non sbagliare, mi presento con più di una composizione...
IMPOSTORE
Scaltro impostore delle cose andate
percorri questa terra
tirata e asciutta
come il collo di un impiccato,
e scossa fin dalle fondamenta
simile a uno starnuto che scende da un naso vibrante.
Questo cielo è una confusa secchiata di vernice usata;
questo mare,
che accavalla le onde
come fossero le gambe di una prostituta,
non concede più rapporti.
Esponi le tue turgide labbra
umide di piacere,
gli occhi sporgenti, quasi increduli,
scuri come una eclissi invernale.
Scruti le vuote distese polverose,
le soppesi come fossero dei seni femminili,
pronto a divorarli.
Bene.Magari a voi non piace nessuna delle due,ma tant'è.Volevo anche avvertirvi che questo blog è nato proprio in un periodo(il solito idiota) dove non ho molto tempo da regalare,motivi esame pressante,per cui magari non so se potrò essere presente quanto vorrei,e dato che avevo pure intenzione di presentare un libro a puntate,riguardo alcuni episodi della mia vita,vedrò di sistemare meglio la pagina un po piu in la.Ciao
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