Piccolo, verde d'alghe
e sapone
denso rivolo dalle
anse arcuate
come braccia unte
piegate a cercar muscoli
che non hai...
vomiti in mare le tue pene
eiaculi spermatozoi di plastica,
l'oceano è una vagina slabbrata
penetrata, senza remore
violentata.
Tu, che raccogli
e ti tiri dietro
le fogne di mezza toscana,
riesci ancora, con coraggio
a scivolare via
bruno e lucente
come olio raffinato.
Dall'arco di ponte vecchio
ti vedo fluire nella notte
addensarti intorno alle luci
di lampioni in ferro battuto
che come gemme sfavillanti
impreziosiscono i tuoi argini.
Mi sporgo oltre il bordo
di pilastri pompati a cemento
e richiamo saliva dal mio ventre:
la lascio penzolare
con metodo e disciplina
poi la lascio andare
e accompagnerà il tuo corso sfrontato
nascosta tra la correnti schiumose
e abbracciati
si getteranno in mare
come due amanti contaminati
in cerca di una via d'uscita.
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