Sto qui a meriggiare,
ficcato in cieli frondosi.
Immobile giace la strada
simile a una vecchia muta di serpe
arsa e abbandonata.
Costruisco piccoli rifugi su di me
cemento di polvere e sudore.
Una formichina esce fuori e sbatte l'uscio
e tutte le case sono di nuovo vuote.
Pazienti pescatori
la loro latta di birra gelata...
mogli orgogliose
prendono il sole,
mentre i vermi
si agitano
... si infuriano
... si dimenano
cercano un buco
buio e fresco
che mai raggiungeranno.
E vedo il mare,
una enorme colata di glassa,
increspature di onde come panna,
immobili barche come fragole e lamponi.
Nessun commento:
Posta un commento