martedì 24 aprile 2012

LEI E LA LUNA

"Hey,mik,l'hai vista la luna"?
"Hai visto che splendida luna c'è stasera?"
Certo che l'avevo già vista,naturale.
Ma alzai lo sguardo di nuovo,
alzai di nuovo gli occhi al cielo.
Eccola lì, una sottile striscia di luce:
due estremità che puntavano verso l'alto,perfettamente uguali,come due braccia protese
nell'atto di cogliere quella stella là nel mezzo.
Stanchi vapori di una vicina ciminiera la coprono per un attimo.
Il mio sguardo randagio indugia ancora un po.
Il fumo si dilegua.
Abbasso gli occhi,e sull'asfalto luccicante di pioggia,annego i miei pensieri.
"Hey mik,ma ieri sera non era la luna sopra e la stella sotto?"
"O mi sbaglio?"
"Ohh,mik,allooraaa?"


Sei andata via.
Hai brillato per un attimo,come una cometa.
Ti sei nascosta in questa notte disperata,hai portato via questa notte dal mio cielo,
questa notte che trattiene tutti i sogni nel suo grembo.
Ti hanno mandata via.
Hanno spento quel tuo sorriso,
hanno spento il mio sorriso.
Hanno strappato via la luna dalla notte.

La notte tiene chiusi i cancelli dei sogni
questa notte è un vuoto a rendere.
La notte è un breve battito di ciglia del sole
le tue notti sono come le mie notti?
...................................Questa notte danza su uno stuolo di lampi.



Lei mosse il bacino,piano,
molto piano.
Studiò ogni sua mossa con cura,
spiava i segreti dei miei sguardi
sul suo corpo.
Allungò le braccia in avanti,verso me,
mosse le mani su e giù,lentamente,
con grazia.
Inarcò la schiena,
si piegò all'indietro,
fino a disegnare un arco perfetto,
e mi offrì il suo liscio ventre.
Una collina tutta solcata da fiumi di poesia.



Non ho neanche il coraggio di parlarti decentemente.
Quando mi sorridi e mi parli, gettando su di me quei tuoi occhi azzurri,
così azzurri da poter sfidare il cielo,
sprofondo in un vortice di confusione e vergogna.
Ti guardo,ti guardo,ti guardo ancora,
mentre l'unica cosa che vorrei fare è stringerti a me.
Ma non escono parole di bocca,
non escono emozioni,nè lacrime,
nè un sorriso che possa solo somigliare al tuo.
Osservo immobile la rete del letto sopra di me,
la notte,
quando tutto è buio e silenzioso,
e sento il mio respiro sbatterci contro e tornarmi in faccia,
aspettando sogni che non arrivano.






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