martedì 17 aprile 2012

IL MONDO E' DELLE PROSTITUTE

Ho dovuto attendere quasi 20 anni,un lungo periodo di disperazione e tristezza,di povertà e di sogni seppelliti.La chiamavo "la signora",gli telefonavo tutti i giorni,la imploravo di venire da me,la pregavo di farsi amare.Semplicemente l'adoravo,con lei stavo bene,cancellava all'istante i brutti momenti della mia vita.Cercavo protezione.Ma poi,qualcosa si è rotto dentro,e si è come spezzato in due,lasciando visibile una cicatrice che non mi abbandonerà mai piu,quella stessa cicatrice che ha scavato nel mio petto un solco così profondo e frastagliato,da crepare il cuore a tal punto,da starne quasi per morire.Allora ho cominciato a scrivere,anzi a riscrivere,dato che la signora  aveva rubato anche la volontà di mettere su carta le mie sensazioni ed emozioni,e ho cominciato a riscrivere tanto,su tutto,compreso su quella signora che finalmente mi ero scrollato di dosso come una tigre ferita,quella signora che ancora faceva capolino,così bruna ed esotica,tra le nuvolette dei miei sogni in bianco e nero.
E' una cosa che ho sentito dentro,bisogna sentire qualcosa che si strappa,che lacera quel legame che ti tiene avvinghiato alle sue morbide gambe.
Devi afferrare la vita per le briglie,e cavalcarla; come un pazzo,come un uomo pazzo di vivere e amare.
La signora ha provato a stringermi nuovamente al suo petto,vuole l'ultimo bacio,il bacio dell'addio,quel bacio che non è mai stato l'ultimo,quel bacio scolpito tra le sue labbra velenose,che troppe bocche hanno toccato.

Nessun commento:

Posta un commento