venerdì 6 aprile 2012

DAL DOTTORE

Vi è mai capitato di ritrovarvi in una di quelle situazioni,che arrivano così improvvise e inattese,dove sei assalito dai piu misteriosi e strani dolori, sparsi per tutto il corpo?
E allora,nell'assoluta certezza che siete gli unici in tutta Italia ad aver bisogno delle cure di un medico,vi avviate risoluti verso il pronto soccorso piu vicino,convinti che la sala d'aspetto sia completamente vuota e a vostra completa disposizione,ma che invece,nella realtà,risulta essere sempre piena come un uovo,come una spiaggia affollata di ferragosto,tutta una serie di teste e gambe,imprecazioni e gemiti, e di tali e tanti sbuffi da saturare subito l'aria di particelle nocive.Bene.
No,perchè a me invece capita quasi di continuo,continuamente rimango basito e sgomento di fronte a queste situazioni.E allora cosa possiamo fare?Lo dico io quello che possiamo fare,l'atteggiamento stoico e distaccato che possiamo assumere........e cioè farci sopra una bella risata.Scrissi questa cosa subito dopo una di queste tristi giornate,e adesso(sempre se mi riesce trovarla) la ripubblico qui,nella speranza di riuscire a strappare anche a voi un piccolo sorriso
SEDEVO TRANQUILLO IN SALA D'ASPETTO
Erano già delle ore che stavo lì,immobile,inquieto,e come me erano presenti,in quella sala d'aspetto,almeno un'altra quarantina di persone.Tutte pallide,sudate,rabbiose,tutti quanti nella spasmodica attesa del medico di turno,seduti su alcune seggiole di plastica sporca.
Il caldo era soffocante,l'aria immobile.La situazione stava per esplodere,la tensione nell'aria era quasi tangibile.Finalmente,da una porta laterale,sbucò un'infermiera con un fascio di fogli in mano,e lesse:
"Signor Rossi,c'è il signor Rossi"?
"Eccomi!,tuonò una voce in fondo all'aula,e lentamente sparirono dietro a una porta.
L'attesa era atroce,il caldo insopportabile,sbuffi esagerati di persone impazienti riempivano l'aria.Si guardavano tutti in cagnesco,ogni movimento era attentamente valutato e soppesato,tutti erano pronti al linciaggio.Già,il primo che si fosse provato a fare un passo falso.......
Arrivò una mosca,e cominciò subito a girare in cerchio attorno a un tavolo pieno di vecchie riviste.Si voltarono tutti a guardarla,il suo furioso sbattere di ali aveva un chè di osceno.La mosca si faceva sempre piu ardita,girava in cerchi sempre piu stretti e ronzava.Piu i cerchi si stringevano,piu forte si faceva il ronzio poi,finalmente,atterrò sopra ad una rivista,grassa e tronfia,e restò lì a sfregarsi le ali.Distolsi lo sguardo e lo posai sulla persona che era seduta di fronte a me.Aveva una faccia orribile,le labbra sporgenti,unte e umide di piacere....tornai a guardare la mosca.Il pomeriggio passava lento.
"Verdi"? "C'è Verdi"? ..."E Bianchi?" "E' andato via Bianchi"?
Il mio sguardo indugiò infine fuori dalla finestra.
Una foglia,secca e amara,crepitava favole nel suo tiepido ondeggiare.

Arrivò una mosca,e subito cominciò a girare in cerchio attorno a un tavolino pieno di vecchie riviste.

Nessun commento:

Posta un commento