Le medicine hanno quasi sempre
nome di donna
eppure
si dice, le donne
sono nate per soffrire...
I suoi capelli sembra si siano arresi
come neve sporca
ai bordi delle strade;
la guardo ondulare pigra
incerta
simile a una foglia trattenuta
arenata nel lordume...
Lassù un cielo latitante
si da alla fuga
braccato dal sole spietato
mente quell'atavica
oblunga ferita,
palpitante tra le cosce,
crepita ebbra
d'attenzione e d'avventura.
L'aria cessa di muoversi
un'istantanea di cellule,
lei si ferma
mi guarda dubbiosa
draga i suoi propositi
come si fa col fondale dei fiumi
quando si cerca l'oro
ghiaia fina
o cadaveri.
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