L'ansia si cela nel respiro,
l'indecisione si dilunga nei movimenti;
l'incertezza vitrea dello sguardo
saetta dubbiosa
appesa tra le folte sopracciglia aggrottate,
condizionata da dubbi
sempre goffi
e disarticolati,
come una scossa tellurica
che fa danzare la terra.
Eppure della vita
son stato corsaro;
alla mia pazza e disperata maniera
ho combattuto,
ma sono solo un fascio di luce
che termina bruscamente
su di un muro di oscurità.
Al di là c'eri tu,
sempre troppo lontana;
solo i nostri odori si incontravano
mescolandosi come un mazzo di carte truccate .
I tuoi occhi erano due fari lontani,
due piccole spirali
che catturavano la mia ragione,
e la centrifugava fin dentro te.
Passavi la tua lingua tra le labbra,
rendendo lucide
le tue parole.
Un gatto si avvicina,
strusciando il suo corpo sinuoso
tra le mie gambe.
Si, mi lusingavi.
E io ti seguivo discreto,
con esitazione
ma con ostinazione.
Il quarto di luna era una falce
che tagliava il cielo a metà,
e nella mia metà
non c'erano mai stelle.
Tra noi solo il silenzio
è stato sempre presente
vellutato e ossessivo.
Come un iniziato
ho simulato la mia morte
per poter rinascere
nella tua parte di cielo.
Mi siedo sotto un albero
ad ascoltare il silenzio;
anche il nulla ha un suono,
un riverbero così remoto
che solo in pochi
riescono a percepire.
Sapevo che il mondo
non stava solo nei libri,
ma era la fuori,
perso tra le strade dimenticate.
L'alba è un cuore purpureo
che nel suo battito
scrolla via
tutti i sogni sognati.
Morte sarà la tua vittoria
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