domenica 20 gennaio 2013

IL TITOLO E' SCAPPATO.

Se ti guardo ora,
sembri interessante come una scatoletta di tonno ancora da aprire.
I primi tempi il tuo comportamento mi ha spesso sconcertato
- ti guardava con sospetto persino il mio cane-
ma poi mi sono adeguato,
mi sono perso in ore oziose,
facendoti consolare le mie pene.
Mi nascondevo tra le pieghe del tuo volto fradicio di parole,
ubriacando ogni mio tentativo di resistenza.
Continuavi a essere come una specie di devastante marea
che seppelliva tutte le mie spiagge,
le stesse da cui mi affacciavo
a scrutare i possibili orizzonti.
Ora raschio via la mia rabbia
da un fondo sconquassato e corroso;
potrei ammucchiarla tanto è vasta e densa.
E' solo il concentrato di una consolazione
che rimane
di un approccio sempre troppo discreto e immaturo;
è la discarica del riverbero dei miei pensieri
assoluti e totalitari.
Sono vibrazioni dell'anima rimaste chiuse
nei lunghi sonni plastificati.
Anche i miei sentimenti sono storia
perchè hanno percorso la mia pelle nel corso degli anni;
essi non sono astratti,
li abbiamo dipinti su tutto il nostro corpo,
come brusche pennellate
o dolci sfumature.
Il sentimento è mistero,
è ciò che non si può dire,
è ciò che rimane nascosto tra un brivido e l'altro.
E che dire dei miei occhi?
Fuggono via tristi,
come i miei pensieri,
sempre troppo lontani o assenti.
Solo il mio spavento non è mai cambiato;
è rimasto quello di un bambino,
solo nella sua cameretta,
che dorme immerso in una pozza di luna
e tutto è avvolto in un magico e soffuso
blu elettrico.



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