sabato 10 novembre 2012

QUASI MEZZANOTTE

E' quasi mezzanotte, sono ancora sveglio;
i miei occhi, si ostinano a voler restare aperti,
altrimenti, il mio,
è come un perenne, buio
profondo sonno.
Angusto vestibolo, dove mi rivesto del sangue
delle mie ferite,
da un manto ventoso che secca tutto
in una screpolatura vermiglia.
E' quel luogo dietro le mia ciglia
dove le tenebre escogitano nuove paure.
Forse sono un clamoroso, unico caso clinico,
una cavia da laboratorio
da osservare e sezionare.
Vivo adagiato dietro vetri opachi, untuosi,
dietro occhiali spessi e sudati.
Spalanco gli occhi all' improvviso.
Ogni pezzo di me è lavato e sterelizzato.

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