Ho aspettato,paziente e orgoglioso.
Vorrei essere come un'eclissi,vorrei potermi nascondere.
Io che non brillo,
che non ho calore,
io che non brucio di ardente desiderio.
Ma sai già come finirà,vero?
Punterai quella strada sconosciuta
con quel tuo maledetto pollice,
e sparirai dietro quella collina,
solo,triste,annoiato.
Dove stai andando?
Dove vai?
Come le albe e i tramonti
salirai e scenderai quella collina
all'infinito,
sperando in qualcosa.
Dio,
quel qualcosa che ancora ti sfugge
quel qualcosa che possa far colmare
e brillare
tutti gli spazi vuoti
tra le pagliuzze dorate dei tuoi occhi.
A volte sai essere saggio,
di una saggezza triste
come quella di un vecchio contadino
che ha riempito i suoi occhi
di dolori e privazioni.
Lo vedi il cielo lassù?
La notte sembra una buia caverna senza confini,
dove volano milioni di lucciole,
dove vai a nasconderti
dove poggi la testa
esausto,triste ed annoiato.
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Esamini ogni sassolino sfilarti sotto gli occhi,
studi ogni filo d'erba che osa sporgersi sulla strada.
Ne segui i contorni,
ne studi i movimenti.
Poi guardi curioso l'ombra
che danza sull'asfalto,
si insinua,si agita,
si inchina alla presenza del vento.
Ti fermi un attimo,
sorridi.
Questo tuo sorriso,
che in così pochi hanno visto.
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