Quando la bruma cela i poggi scarlatti,
e i miei progetti assumono forme
di alito nel gelo,
è vicino il commiato.
Sgraziato e diafano migratore;
le cicale accompagnano ogni tuo passo
come una cadenza militare,
e al calar della sera,
fra le ombre vergini
un tuono romba lontano.
Attimi fecondi
e fu un campo di grano,
e tra il grano spuntò quel fiore
e lo raccolsi per te,
per te che abbassi gli occhi
e cadi nel vuoto
come un acquazzone estivo.
Poi ti rifugi sotto il terriccio
e rinasci rigogliosa
al sussurro della primavera,
e sosti dove il cielo tocca la terra
brillando come un faro
meta di piroscafi e sguardi di innamorati,
e di quelle nuvole che disegnano il tuo contorno.
Ma io ti ho avuta,anche se solo per poco,
mentre il cielo può solo immaginarti.
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