venerdì 9 agosto 2013

MAMMA SONO A CASA

Ieri sera sono tornato a casa; cioè, a casa dei miei genitori.
L'accoglienza non è stata molto calorosa, ma d'altronde non posso fargliene una colpa, dato che sono sparito dalla loro vita molto presto e sovente senza alcun motivo apparente, e quando sono tornato l'ho fatto solo quando ne ho avuto più bisogno (che, per inciso, è stato spesso).
A loro discolpa, però, devo ammettere che, seppur freddamente, mi hanno sempre "riaccolto" nella loro dimora  senza mai fare troppe domande, anzi, la maggior parte delle volte senza farne proprio; mi osservavano un po stupefatti dall'androne e, silenziosamente e coscienziosamente, mi facevano entrare senza neanche un cenno di saluto o di rimprovero, e io, col capo chino e un po timoroso, spesso inzaccherato e con due o tre borsate di robaccia appresso, mi avviavo silenziosamente verso quella che un tempo era stata la cameretta  dei "ragazzi"; una piccola stanzetta che in passato ho condiviso con mio fratello e mia sorella, un piccolo quadrato che doveva contenere tre letti oltre l'armadio e relativa piccola scrivania.
Ora è rimasto un solo letto, quello che ho rioccupato stanotte, e le ultime notti di questi anni; quanti ricordi che ci sono qui dentro. Mia sorella è di due anni più grande di me, e si è sposata molto presto -come da tradizione di famiglia- ed è andata via di casa presto anche lei; è una brava ragazza, che ha "regalato" tre splendidi bambini al mondo, oltre che a tutti noi. Anche mio fratello è un bravissimo ragazzo, e a lui voglio un casino di bene, ed è l'unico con cui sono rimasto in costante contatto; non si è sposato e non ha figli, ma ha una graziosa villetta tutta sua, dove molto spesso organizza festicciole con le più disparate ragazze che conosce (si, ha sempre avuto un buon rapporto col gentil sesso) e si gode beatamente la vita, con onestà e caparbietà. Voglio raccontarvi un po di noi due;
siamo cresciuti un po come gemelli, infatti siamo divisi da una età che non supera l'anno:
io sono nato il 14 agosto, mentre lui è nato il 15 agosto dell'anno dopo. Abbiamo sempre fatto tutto insieme, gli scout, il calcio, le vacanze, la comunione, la cresima, e anche il compleanno (con l'unico cruccio che abbiamo sempre festeggiato il 15 e mai il 14).Credo che se fosse stato possibile, mia madre ci avrebbe fatto fare anche la stessa classe, ma la scuola non è stata così indulgente come lo è stata la parrocchia locale, propretaria sia della casa degli scout che della squadretta di calcio (freccia juve!!) oltre che, ovviamente, anche della chiesa.
Ma stavo parlando del mio "fratellino".
Non sarò mai abbastanza riconoscente nei suoi riguardi; mi ha spesso aiutato, sia moralmente che economicamente, e non si è mai titato indietro per le cose che riteneva necessarie:
per esempio, quando 3 anni fa cominciò il mio lungo calvario tra gli ospedali di mezza Italia, fu lui che prese in carico la mia Sioux (Siù), una splendida cagna che avevo appena salvato dalla strada, e che i miei genitori avrebbero spedito volentieri al canile. Ormai posso dire che è il suo cane, soprattutto da quando l'ha finalmente vaccinata e sterelizzata (oltre che operata perchè rischiava di morire dopo aver ingerito una pallina di gomma) spendendoci ancora un bel po di soldi; in questi anni ha vissuto splendidamente nel grosso giardino di casa sua, curata con amore e affetto -anche a lui piacciono in maniera smodata gli animali, come me- ed è cresciuta sana e forte. Queste sono soddisfazioni:
salvare un cane dalla morte o dal canile (tanto è la stessa cosa) mi riempe sempre di orgoglio ogni volta che, contro tutto e tutti, l'ho fatto. Giusto per la cronaca, è uno splendido canone meticcio, un incrocio tra un rottweiler e un golden retriver (ora è cresciuta, ma in fondo posterò la foto di quando la raccolsi appena la trovai, chiusa in una borsa tra le vie del centro di Firenze).
Sono tornato qualche giorno anche per lei (o solo per lei?) dato che mio fratello è andato finalmente in ferie, a fare quella che è sempre stata la sua vacanza sogno:
un coast to coast da New York a Los Angeles.
Devo dire che sono un po preoccupoato, l'America è così lontana e piena di sorprese e di persone insolite, e lui e i suoi amici non sono tanto avvezzi ad andare "on the road".....
Al diavolo, spero che si diverta e che torni con un sacco di storie da raccontare, come già feci io quando andai in California circa 15 anni fà. Comunque il fatto è che, ovviamente, il cane ora è qui dai miei vecchi, ed ora è accanto a me che dorme beata, mentre io mi ritrovo a scrivere queste sciocchezze;
si, lei dorme tranquilla, ma a me mi ha svegliato alle 04:00 di stamani e, non riuscendo più a dormire, l'ho portata fuori a fare due passi; pensavo era un po più fresco, ma questa dannata città sa essere soffocante anche in piena notte. Bene.
Tra l'altro, vicino a un cassonetto del sudicio, graziosamente poggiato contro, ho scovato una piccola libreria ancora in buone condizioni e, dopo aver riportato Sioux a casa, ho preso in "prestito" il carrellino portaspesa di mia madre, l'ho spogliato della sacca e portato con me nell'operazione "recupero libreria".
Si, ho usato quel piccolo carrellino con le ruote per adagiare la libreria sopra, e credo che i mattinieri della zona, alla mia inattesa e misteriosa apparizione, abbiano pensato le stesse cose che hanno sempre pensato di me: "ecco, è ritornato il pazzo." (chi si ricorda di quella canzone del leggendario Rino Gaetano che si intitola "michele è pazzo?)
Rido di loro e vado avanti per la mia strada, pieno di esultanza per questa mia nuova "scoperta"; sarà utilissima e decisamente adatta allo scopo che mi sono prefissato:
quello di riempirla di libri.
I libri. Quanto adoro i miei libri.
In questa camera sono rimasti solo un piccolo armadio, la scrivania (piccola come sempre) dove c'è la tastiera su cui sto scrivendo, il vecchio letto tedesco da una piazza e mezzo (ho questo letto a rete, ormai tutta sfondata, in ferro, da quando ho memoria di dormire; bèh, i tedeschi sanno come fare le cose, e credo che i loro manufatti possano tranquillamente rientrare nella lista di "oggetti indistruttibili" che si salverebbero  anche da un ipotetico disastro nucleare) e centinaia di libri. Sono d'appertutto, e non so più dove infilarli; anche libri che non ho mai letto e che magari non mi piacciono neanche; li ho gelosamente e religiosamente tutti custoditi qui dentro. La mia è una mania (forse una delle migliori che ho) e anche a questo giro ho portato con me 4 sacconi ricolmi di libri. Ne ho per tutti i tipi e per ogni gusto:
qualche esempio:
una trentina solo di Bukowsky, molti di Lovecraft, di Poe, Pirandello, molti di Sitchin ( e similari) atlanti storici, bibbie preziose e libri preziosi di ogni genere. Volete un libro? Sicuramente cel'ho. Non sto scherzando. Se mi giro leggo a caso il titolo di un libro che dovrebbe avere un valore di mercato di circa 500 euro: I DISCORSI DI M. P. ANDREA MATTHIOLI, e non ho la più pallida idea di cosa ci sia scritto sopra......cosa? volete sapere come diavolo faccio ad avere tutti questi libri?
Bèh, questo è un mio piccolo segreto; diciamo pure un piccolo segreto professionale.
Ricordo che quando avevo circa 13-14 anni, il mio diletto preferito era aquello di accucciarmi sotto le coperte, subito dopo cena (cioè all'incirca verso le 20:30) e, a lume di candela, leggere i racconti di stile "gotico"; no, non sono racconti dell'orrore alla Stephen King (anche se, ovviamente, ho molti suoi libri), sono qualcosa di diverso, più sottile e affascinante. Il maestro del genere, secondo me, è Montague Rhodes James, ma anche Conan Doyle (si, quello di Sherlock Holmes) non è male.
E' così che ho perso un po la vista.; dovrei portare gli occhiali sempre, ma non li porto mai, e questo di sicuro non aiuta a migliorare la situazione, ma li odio cordialmente, e sempre altrettanto ne faccio a meno, e la mia vista va sempre più peggiorando....ma tanto peggiora sempre tutto, o no?
Mia madre odia i libri; dice che si riempiono di polvere e poi deve spolverarli sempre.
Ah, prima che mi scordo:
questa è la piccola Sioux....no, che scemo, questo non è il mio solito pc, e la foto non c'è.
Mah...stamani mentre portavo il cane fuori, nella solitudine del mattino caldo e umido, pensavo a tante cose; ogni volta mi dico:
"questa devo ricordarmela", ma appena mi metto a scrivere non ricordo più nulla, e mi ritrovo a non saper più cosa scrivere, e allora voi dovete  sorbirvi tutte le mie scemenze. E' per questo che ho l'abitudine di portarmi dietro sempre una taccuino con relativa penna, per segnare le cose che ritengo possano essere degne di nota. Ho anche pensato di comprare un piccolo registratore digitale, e invece di pensare solo dentro di me, penso ad alta voce e registro tutto....le mie conversazioni solitarie spesso colpiscono anche me (e non è da poco), ma, ovviamente, mi dimentico dempre di comprarlo, come mi dimentico spesso di portare con me penna e taccuino, per cui, e lo dico tra il serio e il faceto, le opere che creo nella mia mente, opere immortali ed erudite, non vedranno mai la luce, persa nei labirinti della mia memoria.!!!
Sento mia madre brontolare...mi ero scordato che a lei da fastidio sentire la musica a volume troppo alto, e Jimi Hendrix non è decisamente tra i suoi artisti preferiti.
A lei da fastidio tutto:
prima non uscivo mai, e adesso esco troppo, i miei capelli o sono troppo lunghi o troppo corti, sono troppo magro o troppo grasso, troppo presente o troppo assente, a volte puzzo troppo e a volte non sopporta l'odore dei miei profumi, dormo troppo quando dormo mezz'ora in più e troppo poco quando mi alzo 10 minuti prima del solito (perchè ti sei alzato così presto? dove devi andare?)
Insomma, avete capito: o sono troppo o sono troppo poco. Immagino che tutte le madri siano così, o almeno lo spero. A volte vorrei essere un "deficente", una di quelle persone che fissano il vuoto e non hanno un solo pensiero in tutta la vita; chissà come deve essere.
E' vero, forse non si hanno più diritti, ma almeno non si hanno neanche più doveri.
La mia sioux chiama, il suo muso è poggiato sulla coscia....devo andare, ho delle cose da fare.
Vorrei lasciarvi con una piccola poesia, ma perchè sciupare questa poesia con un obbrobrio finale?

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